TRUFFE ON LINE:
RICONOSCERLE E' DIFFICILE MA...
I settori maggiormente
a rischio truffa risultano essere le aste on-line, la vendita di
merchandising, l'offerta di carte di credito, l'accesso ad
internet con modalità flat, il lavoro a domicilio, i prestiti a
tasso agevolato (dati dell'Osservatorio permanente sull'usura e
la criminalità economica della Camera di Commercio di Milano).
Tra gli elementi da
tenere in considerazione per evitare truffe: la sede fisica del
sito web, la società che gestisce il servizio, la chiarezza
delle condizioni contrattuali, il trattamento dei dati
personali, i sistemi per la protezione dei pagamenti.
Ecco un piccolo
vademecum redatto da Franco Forte di
PC World, per
tentare di evitare fregature:
-
verificare che il browser possa ricevere le notifiche dei
messaggi relativi alla sicurezza
-
verificare l'indirizzo fisico del venditore
-
verificare cosa accade ai dati personali conferiti (policy
privacy)
-
controllare che ci sia un sistema di protezione delle
comunicazioni con i clienti
-
verificare se il sito ha una certificazione
-
non
inserire mai il numero della carta di credito in moduli di
Audit Checking (quelli che ad esempio verificano la maggiore
età)
-
non
eseguire la transazione con carta di credito quando si è
connessi ad un server di rete o si stanno scaricando file
tramite un programma di file sharing
-
Inoltrato
l'ordine, stampare e conservare una copia della ricevuta
dell'ordine, inclusi i numeri di codice dell'operazione
E cosa fare nel caso
in cui si rimanga vittime di una truffa?
Esclusa la soluzione
di rivolgersi ad un avvocato, soluzione assai costosa, è
possibile tentare una conciliazione on-line... ovviamente se il
sito non è sparito...
Da dicembre 2001 è
attivo difatti il sito
www.risolvionline.it, reso disponibile dalla Camera di
Commercio di Milano, che permette di effettuare conciliazioni
on-line, senza muoversi da casa ed a costi contenuti.
Per scoprire come
funziona il servizio
clicca qui
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DIFESA DELLA PRIVACY PERSONALE
(tratto da PC World n.
132/2002, "I soliti ignoti" pag. 28-33 di Franco Forte)
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