Internet e motori di ricerca, più tutele per
gli utenti
Occorre garantire agli interessati il diritto di correggere i
dati provenienti dalle pagine web
13/04/06
La notizia in breve
- il problema: la permanenza
sul web di informazioni non aggiornate
- il caso: una cittadina
italiana aveva verificato che, utilizzando il motore di ricerca Google,
apparivano in prevalenza informazioni su un procedimento penale avviato
nei suoi confronti per reati per i quali era stata assolta
- l'invito del Garante diretto
a Google America di trovare soluzioni per risolvere il problema della
presenza nei risultati dati dai motori di ricerca di dati non aggiornati
Le informazioni presenti nei
motori di ricerca devono essere aggiornate.
Il diritto delle persone ad
essere rappresentate su Internet con informazioni esatte deve essere
sempre garantito in rete, anche fuori delle pagine web che per prime
pubblicano i dati. In alcuni casi, il rischio è quello di arrecare seri
danni agli interessati.
Il Garante per la privacy ha scritto al quartier generale di Google
(Google Inc.), in California, invitando la società ad individuare
possibili soluzioni per risolvere il problema della permanenza in rete
di informazioni personali che restano consultabili e sono a volte
predominanti nei risultati della ricerca, malgrado siano state corrette,
perché superate o non più rispondenti alla realtà dei fatti, presso i
"siti web sorgente" dai quali le pagine sono state estratte.
L'intervento del Garante è stato deciso dopo che una cittadina italiana
aveva verificato che, utilizzando il motore di ricerca, apparivano in
prevalenza informazioni su un procedimento penale avviato nei suoi
confronti per reati per i quali era stata assolta. Malgrado alcuni siti
web avessero aggiornato o rimosso le informazioni, le notizie sulla sua
responsabilità penale prevalevano nei risultati delle ricerche in
Internet. L'interessata aveva quindi chiesto a Google Italia di
intervenire sulle numerose copie cache e sui diversi abstract formati da
Google, che continuavano a dare un'immagine falsata della realtà
rispetto a quella corretta presente nei siti web da dove il motore
avevano "pescato" le notizie. Google Italia aveva rappresentato
l'impossibilità di intervenire autonomamente sui server sui quali può
operare solo la casa madre negli Usa. L'Autorità ha pertanto deciso di
intervenire direttamente presso la casa madre, prendendo atto della
disponibilità anticipata da Google Italia.
Il Garante ha chiesto, dunque, a Google America, per la quale nel caso
esaminato non sono applicabili le norme europee, di impegnarsi comunque
in una fattiva collaborazione affinché gli utenti italiani vengano
tutelati e venga consentito loro un più facile aggiornamento delle
informazioni presenti nel motore di ricerca. Per quanto il sistema
adottato da Google già permetta ad un sito di eliminare collegamenti
obsoleti e indirizzi web non più esistenti, esso non risulta ancora
sufficientemente adeguato a garantire alle persone il cosiddetto
"diritto all'oblio".
Google Inc. è stata anche invitata ad inserire nel sito www.google.it
un'informativa più chiara che consenta agli utenti di comprendere che il
titolare del trattamento è la società con sede negli Usa e illustri
meglio e in dettaglio agli utenti le modalità attraverso le quali
ottenere rapidamente la cancellazione o l'aggiornamento di pagine web
modificate presso i "siti sorgente".
Il responsabile privacy di Google Europa ha già espresso la sua
disponibilità ad un incontro presso il Garante che si svolgerà nei primi
giorni di maggio.
dal comunicato stampa del Garante Privacy del 13 aprile 2006