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PRIVACY in UK: bocciata la proposta di consentire a polizia e servizi segreti libero accesso ai dati personali

I service provider britannici hanno bocciato la proposta del ministro degli interni, David Blunkett, di consentire alla polizia e ai servizi di intelligence libero accesso ai dati personali dei propri utenti.

 

Il quotidiano 'The guardian' ha pubblicato il contenuto della lettera di rifiuto, inviata da Nicholas Lansman, segretario generale dell'associazione società fornitrici di accesso ad internet, ai funzionari ministeriali in merito alla proposta. Secondo l’associazione, infatti, non esisterebbero i presupposti per intensificare i controlli né per obbligare le società a conservare per mesi e anni le 'tracce' degli utenti.

 

Anche Ian Brown, esperto sulla privacy dei dati e direttore della fondazione per la ricerca sulla politica nell'informazione, ha dichiarato: "La società civile, i commissari europei per la protezione dei dati, e ora anche le società fornitrici internet, hanno giudicato il piano di detenzione dei dati un'inaccettabile invasione della privacy". Il progetto originale presupponeva la collaborazione dei provider per raccogliere e conservare, i dati degli utenti, al fine di contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale, il traffico di droga e, infine, prevenire l'uso criminale della rete.

 

Alle società che gestiscono siti internazionali sarebbe spettato il compito di registrare le password usate dagli utenti, gli indirizzi del siti visitati, le informazioni su ogni carta di credito usata. La conservazione delle informazioni è ritenuta una misura indispensabile dagli investigatori. John Abbott, direttore generale del servizio nazionale di intelligence criminale, sostiene: "tutte le compagnie dovrebbero essere obbligate a conservare ogni traccia lasciata dai propri utenti".


da "Rai.it" del 25 agosto 2004