Le
Istituzioni dimostrano scarsa attenzione per la tutela e
riservatezza dei dati personali. In controtendenza in Europa si
elabora il Nuovo Regolamento in materia di Protezione dei Dati.
Poca attenzione anche alla realtà e ai diritti dei
cittadini che considerano sempre più la loro privacy un
elemento imprescindibile dell’identità. I cittadini sono
oggi consapevoli del valore economico dei propri dati
personali, abusati nel marketing e trattati tante volte in
disprezzo della privacy in diverse occasioni quotidiane:
banche, ospedali, diffusione di dati su internet ecc.
Responsabilità
delle società a norma del D.lgs 231/2001
e illeciti privacy
I delitti sulla
privacy erano entrati a far parte dei reati che fanno scattare la
responsabilità delle società a norma del Dlgs 231/2001.
Per i seguenti reati:
- trattamento illecito dei dati personali
- falsità nelle dichiarazioni notificazioni al Garante
- inosservanza dei provvedimenti del Garante
scattava la responsabilità degli enti a norma del Dlgs
231/2001.
In assenza/insufficienza dei modelli
organizzativi previsti dalla normativa 231, se i vertici
dell'impresa avessero commessoe uno dei delitti previsti in
materia di privacy, la società sarebbe stata soggetta ad una sanzione
da 100 a 500 quote, una bella mazzata se si pensa che una
quota singola può variare da un minimo di 258 fino a un massimo
di 1.549 euro.
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di consulenza per l'attuazione del
decreto 231, chiedete informazioni GRATIS e vi faremo un
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L'estromissione
dei reati privacy dalla 231, evidenzia la scarsa
attenzione che le Istituzioni danno alla tutela e riservatezza
dei dati personali.
Questo accade in contro tendenza con l'Europa, dove è in corso
di elaborazione il Nuovo
Regolamento Europeo in materia di Protezione dei Dati. Le
istituzioni mostrano scarsa attenzione anche per i bisogni dei
cittadini che sempre più considerano la loro privacy un
elemento imprescindibile dell’identità da proteggere. I
cittadini sono inoltre consapevoli oggi del valore economico dei
propri dati personali, abusati nel marketing e trattati tante
volte in disprezzo della privacy in diverse occasioni
quotidiane: banche, ospedali, diffusione di dati su internet
ecc.
Cosa prevede il decreto 231/2001?
Il decreto prevede la responsabilità
amministrativa delle imprese per reati commessi da
amministratori, manager o dipendenti. In pratica la
responsabilità di certi reati non è più solo della persona che
li ha commessi, ma anche della persona giuridica, ovvero della
società, per la quale questa persona lavora.
Chi riguarda questa normativa?
I destinatari di tale decreto sono tutte le imprese
organizzate in forma societaria, sono escluse solo le imprese
individuali.
Quali reati sono inclusi?
I principali reati previsti da tale decreto sono quelli
verso le Pubbliche Amministrazioni (quali truffa, concussione,
corruzione, indebita percezione di erogazioni pubbliche...) e la
maggior parte dei reati societari (falso in bilancio, false
comunicazioni sociali, aggiotaggio...). La tendenza è quella di
inserire all'interno del Decreto reati in materia ambientale,
sicurezza sul lavoro, sfruttamento della manodopera ecc. Nell'agosto del 2013 si
era aggiunto alla
lista dei reati previsti dal decreto 231, l'illecito trattamento
di dati personali, tolto poi nell'ottobre del 2013.
Cosa deve fare l'azienda?
Deve prevedere un Codice Etico, ovvero un
documento ufficiale che contiene la dichiarazione dei valori,
l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità che
l'azienda si assume nei confronti dei “portatori di interesse”
(dipendenti , fornitori, utenti, ecc). L'azienda deve poi
adottare un Modello Organizzativo finalizzato a rendere
effettivamente conformi ai valori e ai principi del codice le
procedure adottate. Un organismo di Vigilanza autonomo e
indipendente controlla l’applicazione del Codice Etico
Comportamentale (Codice + Modello organizzativo).
E' obbligatorio adottare un modello
organizzativo in linea con i decreto 231?
L’adozione del modello di prevenzione non è
obbligatorio, ma la sua mancanza può comportare conseguenze
spiacevoli per gli Amministratori, in caso di reati commessi da
qualche Collaboratore. Gli amministratori per evitare la
responsabilità civile per i danni causati alla società e quella
penale per omesso impedimento dei reati previsti nel Decreto
Legislativo 231/2001, avranno l’obbligo di attuare i modelli di
organizzazione e gestione idonei a prevenire i reati dai quali
può derivare una responsabilità per l’ente. L’art. 6 del Decreto
Legislativo 231/2001 si intreccia difatti con l'art. 2392 c.c.,
primo e secondo comma (nel caso in cui gli amministratori,
violando i loro doveri di vigilanza, generica e specifica, sulla
gestione della Società, non abbiano impedito la realizzazione di
fatti di reato dannosi per l’Ente essi ne risponderanno
direttamente. Responsabilità penale che si aggiungerà a quella
civile per i danni causati alla società dalla loro condotta
omissiva).
Quali sanzioni sono previste?
Sanzioni pecuniarie
Sanzioni interdittive (interdizione dall'esercizio di
attività, sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze e concessioni, divieto
contrarre con la P.A., esclusione/finanziamenti e contributi, divieto di
pubblicizzare beni e servizi)
Confisca
Pubblicazione della sentenza
Prt i delitti previsti in materia di
privacy, la società sarà soggetta ad una sanzione da 100 a
500 quote, e una quota singola può variare da un minimo di
258 fino a un massimo di 1.549 euro, quindi una bella somma.
Come evitare la responsabilità?
L'impresa può essere esentata dalla
responsabilità (art. 6 del D.Lgs. 231/01) se fornisce la prova
di aver efficacemente adottato, prima della commissione del
fatto, modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire
reati della specie di quello verificatosi, di vigilare
sull'osservanza di tali modelli e che il reato è stato attuato
da un soggetto che abbia eluso fraudolentemente i modelli di
organizzazione e controllo.
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